lunedì 2 febbraio 2009

neve


Vorrei vivere nel paese dei Puffi. Vorrei vivere in un mondo perfetto dove non solo la gente fosse di buona volontà, ma anche gli eventi fossero coerenti. Per esempio, il tempo atmosferico: a me piace che d’inverno ci sia la neve, sui tetti della case come sui campi e persino sulle strade quando le auto perdono la spavalderia e la fretta di tutti i giorni per procedere caute quasi assaggiando la strada. Mi piace che in primavera il sole ed i prati in fiore invoglino alle scampagnate, nonostante il polline nell'aria; in estate mi piacciono quei temporali brevi e intensi che profumano l'aria di ozono e spezzano l'afa per una sera; e d’autunno, naturalmente, voglio foglie dorate a tappezzare le valli. 
Insomma, amo che il tempo sia come ci si aspetta. Quest’anno è andata proprio così: non so di quella cosa del riscaldamento globale, ma quest'anno è stato inverno vero e credo che accoglieremo la primavera facendole festa.

Ricordo l’inverno del 1986, quando la nevicata a Milano ha tenuto l’auto sepolta per due settimane ad un giovane e spensierato Blue Bottazzi ufficiale medico di complemento. La primavera del 2003, quando abbiamo avuto neve sui monti della provincia fino a maggio e a passeggiare ancora sprofondavi. Anche non più di un paio di anni fa a novembre la città era completamente imbiancata e Don Luigi spalava la neve dal sagrato per non far scivolare i fedeli. E io, Carolina e Lalla, equipaggiati di tutto punto invece di andare in montagna siamo arrivati solo ai giardinetti pubblici ad affondare nella neve fino alle ginocchia, e nei supermercati non si trovava più neppure una slitta.

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