giovedì 28 maggio 2009

L'Italia è fatta, restano da fare gli italiani (1861)


Piove a dirotto in autostrada, entro in un'area di servizio con mia figlia. Ci sono auto parcheggiate ovunque, purché fuori dagli spazi autorizzati. Due SUV occupano gli spazi pedonali per entrare, la gente è ammassata in maniera disordinata attorno alle casse ed al banco del bar spintonandosi gli uni gli altri... una bella metafora del nostro paese, non c'è da stupire che si voti Mr. B: è l'arte di arrangiarsi contro il modello sociale occidentale...

La seconda repubblic(hin)a è un disastro. Quando nel 1992 il terremoto di Tangentopoli portò al crollo dei partiti tradizionali, in molti sperammo che fosse giunto il momento per il nostro Paese di entrare a far parte del mondo occidentale. Al contrario 14 anni dopo, mentre tutto il resto del mondo, occidentale e non, progredisce, l’ Itaglia si consuma. Le nostre strade sono piste bucherellate, i ponti crollano e quasi non ci si ne accorge, le nostre città cariate, i mezzi pubblici impraticabili, le ferrovie pidocchiose, le stazioni ferroviarie posti pericolosi o semplicemente luridi. La sanità non serve più a curare malati ma a generare vassallati.
L'economia è allo sbando, la corruzione è la norma e alla luce del sole. La stampa portavoce di qualche potere. I nostri politici sono nani e ballerine, tanto a destra quanto a sinistra, tanto al centro quanto alla periferia.

A scanso di equivoci: credo che Mr. B rappresenti l'immagine standard dell'italiano con il mandolino, l’italiano tarallucci e vino: l'italiano vero.
Viene votato perché l'italiano vuole essere come lui, ricco e senza il peso del dubbio.
Viene votato per semplificazione, perché le persone semplici vogliono credere ad un mondo in cui saranno personalmente più ricchi, e non vogliono vedere che stanno diventando in realtà più poveri. Vogliono credere in Mr. B così come credono in Padre Pio e nel metodo-di-bella.
Viene votato perché i due anni di governo Prodi sono stati tremendi, altrettanto illiberali e privi di etica, ma anche tesi a strangolare chi lavora e a favorire l'economia di partito.
Viene votato perché dall'altra parte non c'è il modello liberale ma il potere economico alle cooperative del partito.
Viene votato perché anche in ogni Comune, in ogni Regione, in ogni Provincia, per quanto minuscolo o per quanto grande, ci sono solo amministratori che vogliono arraffare.
Viene votato perché gli inceneritori e la diossina li vogliono sia la destra che la sinistra, basta appaltare.
Viene votato perché alle domande non risponde Mr. B così come non rispondeva Mr. P.

Abbiamo fatto regola del peggio delle attitudini degli italiani.
Mi domando se ci sia una via d’uscita.

venerdì 8 maggio 2009

Africa


Stavo viaggiando nel deserto con la mia Guzzi Stelvio bianca e pensavo: "sto vivendo un'esperienza indescrivibile, di quelle che ti riempiono l'anima". Ma poi una dolorosa fitta di consapevolezza mi ha attraversato il petto: credevo di vivere, in realtà stavo già ricordando. Ero già tornato ed ancora non lo sapevo. Ed infatti eccomi qui. Con una domanda esistenziale: esiste il presente?

Qui il racconto del viaggio. Qui alcune fotografie

martedì 5 maggio 2009

Poutpourry


    Autostrade francesi
Quale popolo civile può continuare a interrompere il proprio viaggio in autostrada ogni manciata di chilometri per gettare della moneta in un imbuto in un casello messo di traverso alla strada? È quello che i francesi continuano inspiegabilmente a fare da sempre. Ogni dieci minuti in auto scoppia il marasma della ricerca di 1 € 50 o 2 € 50 per non bloccare irrimediabilmente il traffico dall’est all’ovest della Francia. 
E quando con la moneta contata scopri che il maledetto imbuto non accetta le monete da 5 centesimi, è forte la tentazione di lasciarsi andare a becero campanilismo e canti xenofobi.

    Autostrade italiane
Di contro le autostrade francesi, se si viaggia con un sacchetto di monete, sono molto più rilassanti di quelle italiane perché tutte le auto viaggiano nel rispetto dei limiti di velocità e nessuno si sogna di sorpassare da destra. Passato il sacro italico confine invece ci si trova iscritti alle mille miglia, con i favoriti che lampeggiano per segnalare che non hanno veramente il tempo per il traffico e le code, e gli outsider che zigzagano fra le corsie. È davvero così difficile ritirare la patente a chi non se la merita?

    Euro
La moneta unica mostra la sua comodità in vacanza. Ricordate i tempi in cui bisognava fare i conti di quanta valuta cambiare ancora all’ultimo giorno? Il rovescio della medaglia è che ti rendi dolorosamente conto di quanto spendi. Ormai ognuno può inventarsi i prezzi che vuole: 23 euro per un piatto di tagliatelle, da 170 a 301 € 50 (virgola 50 centesimi, merci) per dormire, 62 per affittare le biciclette (all’Auchan ne compri nuove a meno).

    Parchi naturali
Sulla bellissima isola di Porquerolles non possono circolare le auto. Ma non è una regola svizzera (a Zermatt girano solo slitte trainate da cavalli e qualche bus elettrico), è una regola francese. I turisti arrivano in barca, ma i locali girano in auto così scassate e puzzolenti come non se ne trovano neanche a Cuba: Citroen Mehari scolorite, Fiat Panda taroccate, furgoni dalla fumata nera e qualche motocicletta di altri tempi. Non so se la regola è che i residenti possono possedere una auto, o se il permesso valga solo per chi la possedeva negli anni sessanta, prima che fosse istituito il Parco Naturale. Con le tagliatelle a 23 euro pensavo girassero tutti in Maserati. Ma a pensarci meglio forse è proprio quello il motivo per cui i residenti non possono permettersi di cambiare auto.

    La cucina
Già abbiamo compiuto l’eresia sul post Grandeur, dichiarando che in Francia si mangia male, ma proprio male. Nel sud della Francia ho mangiato dall’ignobile (tagliatelle al polpo - scotte e insipide e polipo brasato nel vino rosso) al male (i ristoranti del territorio) al noioso (una nouvelle cousine senza emozione). A onor del vero è però anche capitato di mangiare bene (la fantasia del Alycastre a Les Porquerolles) e benissimo (il paté e la carne del Les Arnelles in Camargue). Mai a buon mercato.

    Le moto
A Saint Tropez pensavo che avrei trovato moto modaiole, invece la regola pare essere “usati pluridecennali”: vecchie moto giapponesi ed Harley fuori produzione. Così come le auto sono BMW rosse e nere di quinta mano. Les Saint Maries de la Mer attira invece transatlantici: Harley Davidson Electra Glide con la retromarcia, BMW con sidecar e Honda Golden Wing con il rimorchio per i bagagli. Ma allora non è più pratica l’auto? Ovunque il casco è ancora un optional.