mercoledì 10 agosto 2011

Notte di San Lorenzo


«I've seen a shooting star,
and I thought of you» (Bob Dylan)

«ho visto cadere una stella
e ho desiderato te» (Il Ratto Baratto)

Il desiderio fa parte della natura umana. Vedere cadere una stella mi da diritto ad esprimere un desiderio. Sin da bambino, allora il dieci di agosto si era al mare in Versilia, mi si diceva: "hai visto una stella cadente? Esprimi un desiderio". La notte di San Lorenzo è un rito, e sono i riti e le ricorrenze che rendono l’anno più interessante. Nel passato ho caricato in auto amici, fidanzate, famiglia, per raggiungere la collina dove il cielo è più pulito e nero per godere dello spettacolo del cielo stellato che in città non si può vedere.

Una notte, quando ero giovane e bello, stavo dormendo in una sperduta sede di Guardia Medica, sull’Appennino fra la pianura padana ed il Mar Ligure. All’improvviso senza una ragione al mondo, apro gli occhi: la piccola finestra è aperta e nell’oscurità il cielo appare blu. Non ho neanche il tempo di rendermi conto che non sto dormendo quando vedo per un istante, nitida e precisa, la scia luminosa una stella cadente tagliare da una parte all’altra proprio quel minuscolo pezzetto di cielo. Davvero ho visto una stella cadente? Mi sono svegliato esattamente nel momento preciso in cui cadeva una stella? Ancora oggi io credo di averla vista per davvero, di non essermela sognata e di avere, suggestionato, in realtà aperto gli occhi solo dopo. Il pensiero corre al primo amore, finito da poco per correre più libero e leggero lungo la vita che ho davanti. Nella notte perso che mi manca, che vorrei poterla abbracciare ancora e ‘desidero’ che lei sia di nuovo mia. Il giorno dopo le telefono, la cerco, la raggiungo, ed evidentemente il primo amore non era ancora del tutto esaurito per nessuno dei due. (È per lei che anni dopo ho scritto Il Ratto Baratto).

Sono passati anni. 

Sto viaggiando in auto nella notte, con un amore nuovo, di ritorno da una pizzeria in collina. Realizzo che è il dieci di agosto, e infilo l’auto in una stradina fra i campi. Un vento furioso agita l’erba e ci colpisce il viso con ondate di aria calda. Il cielo è limpido e pulito più che mai e sembra una volta di stelle. Stelle che cadono che sembrano fuochi d’artificio. Potrebbero non realizzarsi i desideri espressi in una notte magica come quella? Desidero di avere una famiglia tutta mia e desidero di avere dei figli. Non c’è nulla di particolarmente irrealizzabile in un desiderio così, ma ho pensato spesso a quella notte quando ho avuto una moglie ed una figlia (no, non con lo stesso amore di quella notte). Ci ho pensato ogni volta che ho portato la mia famiglia sulla collina nella notte di San Lorenzo.

Poi, ad un certo punto, la famiglia si è dissolta. L’anello inaspettatamente difettoso è saltato e la catena si è spezzata. Oggi ho una figlia ma non ho più una famiglia. Immagino di non poter recriminare nulla a quelle stelle: il desiderio dopo tutto era stato realizzato. Sono stato con mia figlia sulla collina: c’era un profumo di buono, una tiepida aria estiva ed una vista delle luci nella pianura che sembrava di essere a Los Angeles sulle Hollywood Hills. Ma il cielo era così nuvoloso che si intuiva a malapena la luna. Neanche una stella.
Questa sera è nuovamente, una volta di più, la Notte di San Lorenzo.

“Tonight I'll be on that hill 'cause I can't stop,
I'll be on that hill with everything I got,
Lives on the line where dreams are found and lost,
I'll be there on time and I'll pay the cost,
For wanting things that can only be found
In the darkness on the edge of town”

"Questa notte sarò su quella collina perché non posso fermarmi, sarò su quella collina con tutto ciò che ho, vite sul confine dove i sogni si trovano e si perdono, sarò là per tempo per pagare il prezzo di volere cose che possono essere trovate solo nell’oscurità ai bordi della città” (Bruce Springsteen, 1978)