lunedì 14 febbraio 2011

l'infedele


(Ho pubblicato per la prima volta il post sugli innamorati il giorno di San Valentino del 2008. Mi ci sono voluti tre anni per dargli un seguito).

Ci sono animali la cui relazione amorosa dura il fugace tempo dell’accoppiamento, ed altri che al contrario si legano a formare una una famiglia che dura per la vita intera. L’homo sapiens appartiene (o apparteneva?) a questa seconda categoria: dal periodo dell’adolescenza, speso a sperimentare le relazioni verso il sesso opposto, passa attraverso l’innamoramento a cercare un partner con cui creare una famiglia, avere dei bimbi, crescerli ed infine invecchiare assieme. Nella sua applicazione pratica questo modello presenta difficoltà da subito, fin dalla fase in cui innamorandoci di una persona ci accorgiamo con stupore che lei non è innamorata di noi. Quale sia il meccanismo che fa scattare il nostro interesse emotivo ed erotico per l’altro è per noi un mistero, e forse è anche giusto che sia così; però è davvero un vero peccato che la gioia totale che proviamo imbarcandoci in una storia d’amore ci tocchi così di rado, mentre al contrario la delusione ci è dispensata a piene mani.
Trovare la persona che ci ricambi, quella che ci fa battere il cuore ed il cui cuore batte per noi, è lungo, difficile e ad alcuni non riesce mai. Perciò una volta trovato l’amore dovremmo mostrarcene grati tanto al cielo quanto al partner, ma quasi sempre non è così. Esauriti i giorni della luna di miele, della passione bruciante, dell’innamoramento, quelli in cui la voce e la vista dell’amato ci fanno sussultare, quei giorni quando non smetteremmo mai di baciarci, la relazione prende la via più tranquilla e solida dell’amore stabile e quotidiano.
È qui che entra in gioco l’infedeltà.
Certo, una persona può essere assolutamente infedele fin dall’inizio, da fidanzato, e in questa fase può esserne anche più tollerato dal partner, perché si sa che il fidanzamento comporta obblighi meno esclusivi del matrimonio. L’innamorato che scopre l’infedeltà del fidanzato è più portato al perdono, perché immagina di dover raddoppiare gli sforzi per conquistarlo, o comunque perché si lascia cullare dall’eterna illusione di vederlo cambiare in futuro.
Read my lips: tanto prima tanto meglio! Ringraziate il cielo di aver scoperto che amate un’infedele e lasciatelo all’istatnte, ora che siete in tempo, perché delle due l’una: o non vi ama o è un’infedele seriale. Non solo non cambierà ma potete essere certi che vi rovinerà la vita.
Il grosso danno l’infedeltà lo provoca quando si manifesta all’interno del matrimonio. Si dicono molte cose negative sul matrimonio, del tipo che è la tomba dell’amore o che è una prigione, un inferno rosa (© Mogol) ma in realtà sposare la persona giusta è una cosa meravigliosa. Passati i giorni della caccia sotto il vento e la pioggia, in questo mondo avaro di felicità, due persone che si amano (più i loro figli) possono cercare di costruirsi con le proprie mani nella propria tana un Privato Paradiso in terra. Ma difficilmente un matrimonio sopravvive ad una infedeltà, e siccome l’infedeltà viene scoperta sempre, scegliere di essere infedeli significa scegliere di restare soli. Purtroppo lo stesso vale per la vittima dell’infedeltà, che di scegliere non ha avuto nessuna possibilità.
Diciamo la verità, l’emozione ed il sesso piacciono a tutti, e nessuno conferisce ad una propria scappatella occasionale lo stesso peso che da a un’infedeltà subita. Molti uomini non considerano nemmeno infedeltà un rapporto sessuale a pagamento, perché è una cosa che non coinvolge la sfera dei sentimenti; la teoria è che se non togli al partner neanche un grammo di amore, uno sfogo extra non lo priva di nulla. A meno che non stiamo parlando di un puttaniere che ama esercitare il sesso mercenario al posto di quello coniugale. Credo che molti uomini tollererebbero anche che la moglie avesse un rapporto sessuale con un uomo pagato (immaginate la situazione di un addio al celibato molto spinto) se fosse assolutamente occasionale.

Essere infedeli comporta una certa dose di predisposizione alla falsità e all’inganno; per molti di noi essere infedele sarebbe considerato un lavoro troppo stressante. Innanzi tutto per trovarsi nella situazione di tradire bisogna un po’ cercarsela, mostrando disponibilità con l'atteggiamento e cercando le occasioni per mettersi in tentazione.
L’infedele per sbaglio, assolutamente occasionale, è quello a cui capita una grossa occasione a cui è davvero difficile dire di no. Per esempio un uomo a cui una collega di lavoro molto avvenente faccia una proposta assolutamente esplicita. Oppure una donna che si ritrova abilmente corteggiata da qualcuno che, per amore o per sport, smuova di nuovo in lei, dopo anni di routine familiare, le corde della sensibilità femminile: il piacere di piacere, di sentirsi bella e desiderata. L’infedele occasionale è assolutamente in guai grossi: non sa mentire e non è capace di gestire una situazione clandestina, né vuole davvero farlo. Nella migliore delle ipotesi si farà scoprire fino dal primo appuntamento, pagando cara una situazione stressante che gli ha fornito ben poche gratificazioni. Nella peggiore (ma forse anche no) finisce che si innamora davvero dell’amante e manda a rotoli il proprio matrimonio. Più che una infedeltà in questo caso si tratta di un errore: un matrimonio sbagliato - e sono in tanti a entrare in questa categoria.
L’occasione dell’infedeltà è più frequente per certe categorie di lavoro, per esempio per chi viaggia molto per lavoro, chi è spesso fuori casa lavorando fianco a fianco di colleghi abituali, chi si trova spesso in riunioni di lavoro fuori città. Le difese si abbassano, la situazione è propizia, l’occasione è a portata di mano, anzi, di stanza. Si sa che le convention negli alberghi si trasformano spesso in baccanali notturni ancor più delle gite scolastiche degli adolescenti.

C’è una seconda categoria di infedele, che però è rara. È il forzato del sesso; è la persona ipersessuale, spesso maschile, che vive ogni situazione della giornata in chiave di desiderio di accoppiamento. Ce ne sono meno di quanti lo millantino, e spesso non sono veri infedeli: spesso l’ipersessualità è vissuta dalla coppia, che finisce per scegliere di vivere l’erotismo in modo allargato. Sono gli scambisti, quelli che frequentano club particolari e insospettabili orge. Non configura infedeltà perché l’infedeltà comporta il tradimento, cioè il compiere un’azione a insaputa del partner e a suo danno.

Il vero nemico del matrimonio e del genere umano è l’infedele seriale. L’infedele seriale è un cyborg, un replicante che in apparenza assomiglia in ogni dettaglio ad un essere umano, ma che tale non è. Si mescola agli esseri umani, ne mima il comportamento e le emozioni, compreso l’amore e genericamente i valori, ma è un inganno. L’infedele seriale non si sente davvero uguale alle altre persone: al pari del suo collega il serial killer, non è capace di empatia, simpatia per le altre persone, a cui spesso si sente inferiore e quindi in credito e perciò in diritto di predare. Non è capace di entrare nella mente e nei sentimenti di chi lo circonda, ed il suo amare non è mai molto più di un mimetismo acquisito con l’esperienza.
L’infedele seriale è di norma arrivista, arrogante, sempre assolutamente falso e fasullo, perché per lui “la verità” è solo uno dei modi di relazionarsi agli altri per ottenerne qualche cosa e non un valore etico da rispettare. È edonista, cerca il piacere anche se spesso è davvero incapace di afferrarlo e magari arriva ad aiutarsi con additivi, come la cocaina, la droga edonistica per eccellenza. La donna ninfomane per esempio è frequentemente anorgasmica e (se non rientra nella categoria degli scambisti) infedele. L’infedele seriale è un professionista della menzogna, del trucco e dell’inganno, conosce ogni trucco, dal telefono silenzioso all’impegno di lavoro, e non si fa prendere in castagna con una ricevuta o uno scontrino dimenticati nelle tasche. L’infedele seriale non ama davvero. Anche se è capace di assemblare storie parallele che possono durare mesi o anni, nel momento in cui viene scoperto non trasforma il rapporto adulterino in una vera storia d’amore, a dispetto delle parole che ha speso in abbondanza nell’inganno del suo corteggiamento (talk is cheap: parlare non costa nulla). Il rapporto clandestino cessa di esistere nel momento stesso in cui si espone alla luce del sole.
Ulteriore prova dell’incoerenza sociale dell’infedele seriale è la gelosia. Le persone più gelose che ho conosciuto erano anche infallibilmente infedeli e profondamente insicure. Una persona normale riterrebbe un equo indennizzo il fatto che il coniuge tradito tradisca a sua volta, e magari ne sarebbe anche sollevato. Non sono infrequenti i matrimoni di lunga data che si basano su una doppia infedeltà non concordata ma in definitiva non indagata e tanto meno ostacolata.
Nell'equilibrio dell’Universo il contraltare dell’infedele è il coniuge tradito. Esistono partner naturalmente predisposti ad essere traditi. Intanto se è vero che l’infedeltà riguarda il sessanta per cento delle relazioni, e che sono più i matrimoni destinati a naufragare che quelli a durare per tutta la vita, il modo più sicuro di esporsi al tradimento è… sposarsi. Dovrebbero mettere tabelloni elettronici sul sagrato della chiesa come quelli in autostrada: “due matrimoni su tre finiscono in cacca” oppure “due sposi su tre tradiranno il coniuge”. O ancora: "un giorno il coniuge vi odierà".
Il coniuge tradito può essere il più passivo dei due, o quello più innamorato o il più disposto a tollerare per paura di perdere il partner. Sospetta ma non verifica e di fronte all’evidenza prende per buone le bugie del traditore, quando non se ne fa addirittura colpevolizzare a danno della propria autostima, in una spirale negativa a cui solo la vecchiaia sessuale del partner porrà termine. Può anche essere che il tradito sia il coniuge “dominante”, quando è così arrogante e abbagliato dal proprio ego da trascurare i bisogni del partner e non prendere neppure in considerazione la possibilità di essere tradito - e dunque come tale un non geloso, fino al devastante momento della verità.

Tradimento è la parola più brutta del vocabolario, perché significa che la persona che più dovrebbe amarci è quella che ci fa più male al mondo. Un nemico infido che dorme senza rimorso di fianco alla sua vittima inconsapevole. Ed è anche la parola che fa più danno, perché la maggior parte dei matrimoni non sopravvive al tradimento. Il tradimento distrugge, che è il contrario di costruire, e se costruire necessita tempo, amore, dedizione, impegno e tanta fortuna, a distruggere ci si mette un attimo.
Il traditore rinuncia più o meno consapevolmente alla gioia dell’Amore, del vivere assieme e dell’invecchiare assieme per barattarlo con un futuro vuoto, di un po’ di sesso di contrabbando e molta solitudine.

7 commenti:

Tani ha detto...

Una disamina profonda, amara e realista del tema infedeltà con cui non si può a mio avviso non concordare.
Mi pongo però una domanda: anche se diamo la nostra parola che non tradiremo (e magari ci riusciremo pure), prima o poi sentiremo qualche pulsione difficile da controllare, col risultato di sentirci in colpa nel cogliere l'occasione o di sentirci frustrati nel rifiutarla, inondando fatalmente il nostro rapporto abituale di un senso di malessere. In altri termini, credo che il tradimento discreto e non seriale sia in qualche modo una valvola di sicurezza del legame al quale teniamo veramente, se riuscissimo a viverlo come un momento da dedicare a sè stessi senza per questo voler soffrire e far soffrire. In questa accezione, non penso che sia giusto enfatizzare il disvalore dell'infedeltà occasionale, se positivamente inquadrata in un contesto in cui essa può anche riverberare effetti salvifici sull'unione di una coppia che si ama. Non è facile, ma, in fondo, nel concetto di volere bene non rientra anche la serenità e la libertà dell'altro, se nella sostanza nulla viene tolto?

red ha detto...

Un vero trattato filosofico, complimenti!
Prima di fare un commento serio dovrò digerirlo per qualche giorno.
Nel frattempo mi permetto un'osservazione scherzosa e curiosa allo stesso tempo: il tuo blog si chiama blue motel e da che mondo è mondo il motel è il simbolo del tradimento squallido.
Ci hai mai pensato?

Blue Bottazzi ha detto...

Il blog si chiama Blue Motel perché sa di cuore spezzati e R&R, Elvis Presley e Chris Isaak d'annata. Nel Blue Motel si guarda il soffitto, non si consumano adulteri. ;-)

Chris Isaak ha detto...

Blue Hotel, on a lonely highway,
Blue Hotel, life don't work out my way.
I wait alone each lonely night...

Fred Buscaglione ha detto...

Teresa, ti prego,
non scherzare col fucile.
Per la rabbia, la tua bile
può scoppiar.

Teresa, ti prego,
io non sono certo un vile, ma
se tocchi quel fucile
può sparar.

É stata una follia!
L'hò incontrata per la via,
disse: "Vieni a casa mia".
Cosa mai potevo far?

Un bacio ha domandato,
te lo giuro, hò rifiutato,
ed abbiamo poi parlato,
pensa un pò, sempre di te.

Evis ha detto...

Well, since my baby left me,
I found a new place to dwell.
Its down at the end of lonely street
At heartbreak hotel.

You make me so lonely baby,
I get so lonely,
I get so lonely I could die

Joni Mitchell ha detto...

I've got a blue motel room
With a blue bedspread
I've got the blues inside and outside my head
Will you still love me
When I call you up when I'm down...