lunedì 21 febbraio 2011

l'amante di propria moglie


Non sarebbe bello essere l’amante di propria moglie? A dispetto di tutto ciò che, nelle umane stagioni dell’amore, congiura contro questa possibilità? Da adolescenti sperimentiamo il sesso ed i sentimenti. Da giovani adulti conosciamo il Primo Amore (quello che non si dimentica più) ed il Grande Amore. Infine facciamo la conoscenza di nostra moglie (o, naturalmente, di nostro marito). Matrimonio, figli, quotidianità, vacanze al mare ed ai monti, automobile familiare, il lavoro, il mutuo, cose anche apprezzabilissime ma che declinano male con la passione e l’innamoramento. Non a caso uno scrittore italiano di successo una ventina d’anni fa distingueva con decisione l’Innamoramento dall’Amore. Dei due l’Amore è più importante, più nobile, più completo, più duraturo, più grande. Però, diciamocelo, l’Innamoramento è più divertente.
Ogni padre o madre di famiglia finisce per adottare una propria strategia per coniugare matrimonio ed innamoramento. La più frequente è di ignorarlo. Ignorare una parte di sé, quella che è servita alla natura per proseguire la specie e che ora non è più di utilità. Si può sostituire con altro: la passione per la montagna, per la bicicletta, per la moto, per la musica, per la cucina... Non si spiegherebbe altrimenti perché la gente possa dedicarsi ad attività straordinariamente noiose come il gioco del golf (che non gode neppure della tradizione letteraria bucolica di alternative come il gioco delle bocce): chi giocherebbe a golf se potesse invece fare l’amore?
La famiglia senza sesso e senza passione continua a navigare, spesso con meno scossoni e per acque più tranquille. Durante la settimana si lavora, nel week-end si va di hobby, si tirano su i figli e si va al mare in Versilia. Ma poi succede che uno nella passione ci cade dentro per caso; uno sguardo, un’occasione, un corteggiamento. Un’occasione così propizia da non potersi ignorare.
Difficilmente è passione vera; è più facile che sia un surrogato, una imitazione, una proiezione di quello che è stato e che si temeva non potesse essere più. Alla fine è un gioco di ruolo. Ecco che la noia viene rotta da un appuntamento rubato, da una telefonata sopra i toni, da un sms galeotto, da un po’ di sesso vissuto con appetito. Magari persino da un fine settimana “altrove” dalla propria routine, in un altro tempo spazio che per quanto imperfetto ci da l’eco dell’emozione di essere ancora vivi, capaci di amare e soprattutto di essere amati. Anche se poi a conti fatti amore non è (quasi) mai.
Stuzzica l’idea di vivere un amore segreto per vivacizzare la routine metropolitana? Perché non essere l’amante della propria moglie? Mandare a lei, nel bel mezzo di una mattinata di noia lavorativa, un sms erotico. Incontrarsi all’intervallo di pranzo per coccolarsi. Prendere un appuntamento segreto per una cena fuori città, senza amici e senza figli. Scappare in moto al venerdì per un week-end giapponese, di quelli tutti passati a far l’amore in un letto ed uscire sì e no per nutrirsi. Spogliarsi assieme su una spiaggia per nudisti al sole del mediterraneo.
Per fare si potrebbe fare, e sarebbe anche tanto più comodo (essere l'amante della moglie propria invece di quella di un altro...).

(pubblicato la prima volta il 18 maggio 2008. Foto di Mauro Ferrari)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao Blue ! ci avevi abituati all'appuntamento del lunedì con un tuo post... oggi nulla ?
te ne suggerisco uno : le piccole cose che ci fanno/ farebbero star bene... che ne dici?