sabato 27 novembre 2010

Valzer per un amore


Guarda che Fabrizio De André era un genio. Se tu corteggi una donna che ti rifiuta, cosa le dici? Insisti, accusi il colpo, fai la vittima, fai l’offeso, fai il superiore?
Il Faber le avrebbe detto queste parole:

“Quando carica d'anni e di castità

tra i ricordi e le illusioni

del bel tempo che non ritornerà,

troverai le mie canzoni,

nel sentirle ti meraviglierai

che qualcuno abbia lodato

le bellezze che allor più non avrai

e che avesti nel tempo passato

ma non ti servirà il ricordo,

non ti servirà

che per piangere il tuo rifiuto

del mio amore che non tornerà…
…vola il tempo lo sai che vola e va,

forse non ce ne accorgiamo

ma più ancora del tempo che non ha età,

siamo noi che ce ne andiamo

e per questo ti dico amore, amor

io t'attenderò ogni sera,

ma tu vieni non aspettare ancor,

vieni adesso finché è primavera”.

(Valzer per un amore)

3 commenti:

Cuore disilluso ha detto...

Davanti a queste parole non potrei che innamorarmi.
Ma deve parlarmi così ogni giorno, ogni mattina che ci risvegliamo insieme.
Deve esserne convinto,sapere che cosa mi dice.
I picchi in amore non aiutano, l'amore deve essere forte per ogni giorno che si passa insieme.
Più di ieri, meno di domani. Può far ridere, ma e' così che deve essere.

ste ha detto...

a proposito di amore, come non ricordare un'altra bellissima canzone di fabrizio, basata su un testo di antoine pol via brassens... (le passanti)

Io dedico questa canzone
ad ogni donna pensata come amore
in un attimo di libertà
a quella conosciuta appena
non c'era tempo e valeva la pena
di perderci un secolo in più.

A quella quasi da immaginare
tanto di fretta l'hai vista passare
dal balcone a un segreto più in là
e ti piace ricordarne il sorriso
che non ti ha fatto e che tu le hai deciso
in un vuoto di felicità.

Alla compagna di viaggio
i suoi occhi il più bel paesaggio
fan sembrare più corto il cammino
e magari sei l'unico a capirla
e la fai scendere senza seguirla
senza averle sfiorato la mano.

A quelle che sono già prese
e che vivendo delle ore deluse
con un uomo ormai troppo cambiato
ti hanno lasciato, inutile pazzia,
vedere il fondo della malinconia
di un avvenire disperato.

Immagini care per qualche istante
sarete presto una folla distante
scavalcate da un ricordo più vicino
per poco che la felicità ritorni
è molto raro che ci si ricordi
degli episodi del cammino.

Ma se la vita smette di aiutarti
è più difficile dimenticarti
di quelle felicità intraviste
dei baci che non si è osato dare
delle occasioni lasciate ad aspettare
degli occhi mai più rivisti.

Allora nei momenti di solitudine
quando il rimpianto diventa abitudine,
una maniera di viversi insieme,
si piangono le labbra assenti
di tutte le belle passanti
che non siamo riusciti a trattenere.

red ha detto...

Beh, Gaetano, che ti devo dire?
Per quello che vale, ti dirò che sottoscrivo ciò che ha detto l'anonimo cuore disilluso (che magari tanto anonimo non è)
A presto