mercoledì 18 novembre 2009

ellissi


Gli antichi romani costruirono una quantità di strade che correvano in linea retta dalla città di partenza a quella di arrivo. Tracciate con la riga. Sono la via Appia, la via Flaminia, la via Aurelia, la via Cassia, e tante altre fino, naturalmente, alla via Emilia. Queste strade si sono conservate rettilinee per più di duemila anni. Attraversavano e lambivano campi, paesi, fiumi, case, osterie. Gente.
Almeno fino ad oggi, quando i tecnici dell’Anas hanno cominciato a detestare le linee rette, e a curvarle nella ellittica forma di una fionda che conduca il viaggiatore (cioè l’automobilista, ché altro viaggiatore non è previsto) verso l’autostrada, la tangenziale, la metropoli, la zona residenziale, al massimo il centro commerciale.
C’è stato un tempo in cui partendo da Piacenza si arrivava in linea retta a Parma, e da lì, sempre per linea retta, a Reggio, Modena, Bologna fino a Rimini e il Mar Adriatico. Oggi all’altezza di Fidenza una ellissi circondata da un guard-rail ti fionda dolcemente ma inesorabilmente e senza appello su una tangenziale, che ti conduce comodamente e gentilmente all’autostrada A1.

«Mi scusi, signora tangenziale, c’è un errore»
«Perché, dove sta andando?»
«Ma, non so, a Parma?»
«Dunque io la porto alla A1, l’autostrada del Sole»
«No grazie, vorrei fare la via Emilia»
«Perché? È matto forse? Piuttosto prenda almeno una tangenziale».

Questa più o meno è la filosofia delle strade di oggi: rotte aeree sradicate dal territorio, che ti portano da una città all’altra sorvolando inutili e antiquate «fly-over zone», regioni senza un perché. In città si lavora, in provincia ci sono i quartieri residenziali, tutto il resto serve per trasferirsi, naturalmente con l’auto.

4 commenti:

ste ha detto...

nulla di nuovo: è sempre la differenza tra viaggiare e spostarsi.

il più delle volte ci spostiamo, raramente viaggiamo...

Simone Cavatorta ha detto...

L'esempio di Parma è azzeccatissimo. Ogni volta che torno a trovare i miei cerco di fare la vecchia Via Emilia, ma vengo quasi sempre dirottato verso un labirinto di superstrade e circonvallazioni in cui finisco per perdermi. Il segreto è stare concentrati, e ogni volta che compare l'ingannatrice indicazione "Parma" non seguirla, e andare invece verso il piccolo paesino che sta sulla Via Emilia (ad es. Pontetaro).
Il fatto è che appena ci si distrae si è fregati.

Anonimo ha detto...

E per tornare indietro devi fare tutta la tangenziale fino a Parma!! Mi ha già fregato due volte ma non ricordo mai se seguire Pontetaro o Noceto.

Simone Cavatorta ha detto...

Prendi Pontetaro, poi devi stare attento perchè dopo qualche Km c'è una rotonda e lì devi prendere per San Pancrazio. Se sbagli e prendi per Parma addio via Emilia.