sabato 1 giugno 2013

Peter Pan



La luce era spenta e Wendy, seduta vicino al caminetto, stava rammentando vicino alla luce del fuoco. Mentre rammendava, sentì il canto del gallo. Poi la finestra si spalancò di colpo e, come tanti anni prima, Peter si posò sul pavimento. 
Non era cambiato affatto, e Wendy si accorse subito che aveva ancora tutti i denti da latte. Lui era ancora un bambino e lei era ormai una donna. Wendy si rannicchiò tutta vicino al fuoco, senza avere il coraggio di muoversi, sentendosi smarrita e colpevole.
"Ciao Wendy" disse Peter, senza accorgersi di nulla, un po' perché pensava quasi sempre a se stesso, e un po' perché nella penombra l'abito bianco di Wendy poteva sembrare la camicia da notte in cui l'aveva vista la prima volta.
"Ciao Peter" rispose Wendy a voce bassa, facendosi più piccola possibile.
"E Gianni dov'è?" domandò Peter, accorgendosi all'improvviso che mancava il terzo letto.
"In questo momento Gianni non c'è" rispose lei trattenendo il respiro.
"Michele dorme?" chiese Peter con un'occhiata distratta al letto di Jane.
"Sì" rispose Wendy, e così dicendo sentì di essere sleale con Jane e con Peter.
"Quello non è Michele" rispose in fretta per tranquillizzare la propria coscienza.
Peter guardò. "Toh, è uno nuovo?"
"Sì"
"Bambino o bambina?"
"Bambina".

Era chiaro, no? Ma Peter non aveva ancora capito.

"Peter" disse Wendy "ti aspetti forse che voli via con te?"
"Certo, sono venuto per questo". E aggiunse severamente: "Hai dimenticato che è il momento delle pulizie di primavera?"
Wendy sapeva che era inutile ricordargli che aveva lasciato passare molte e molte primavere.
"Non posso venire" disse, in tono di scusa. "Non so più volare".
"T'insegnerò di nuovo".
"Oh, Peter, non sprecare per me la polvere delle fate". Si alzò, ed ecco che finalmente Peter provò un senso di paura.
"Che ti è successo?" gridò indietreggiando.
"Accenderò la luce" disse Wendy, "e vedrai".
Forse per la prima volta in vita sia Peter ebbe paura. "No, non accendere la luce!" gridò.

Le mani di Wendy indugiarono fra i capelli del ragazzo. Non era più una bambina che si disperava per lui, era una donna che gli sorrideva, ma con un sorriso bagnato di lacrime.
Poi Wendy accese la luce, e Peter la vide. Gettò un grido di dolore, e quando la bella creatura si chinò per prenderlo tra le braccia, si tirò indietro bruscamente.

"Che ti è successo?" ripeté.
Bisognava dirglielo.
"Sono grande, Peter. Ho molto più di vent'anni. E' tanto tempo che sono cresciuta".
"Mi avevi promesso di non crescere!"
"Non ho potuto farne a meno. E mi sono sposata, Peter".
"Non è vero".
"Sì, è vero. E la bambina che dorme nel letto è mia figlia".
"Non è vero".
Ma poi si convinse, e fece un passo verso la bambina col pugnale alzato. Naturalmente non la colpì. Invece si lasciò cadere sul pavimento e pianse; e Wendy non sapeva come consolarlo, mentre una volta le sarebbe stato così facile. Ma ormai era solo una donna, e corse fuori dalla camera come in cerca di un'ispirazione. 

Peter continuava a piangere, e i suoi singhiozzi svegliarono Jane. La bimba si alzò a sedere sul letto, subito interessata.
"Bambino" disse, "perché piangi?"
Peter si alzò e le fece un inchino, e Jane gli rispose dal letto con un altro inchino.
"Ciao" disse Peter.
"Ciao" disse Jane.
"Mi chiamo Peter Pan".
"Sì, lo so" disse Jane.
"Ero tornato a prendere la mamma" spiegò Peter, "per portarla al Paese-che-non-c'è".
"Sì, lo so" disse Jane. "Ti aspettavo".

Quando Wendy tornò sfiduciata in camera, trovò Peter seduto ai piedi del letto che faceva fieramente chicchirichì, mentre Jane, in camicia da notte, volava per la stanza con aria estatica e solenne.
"È mia madre" spiegò Peter, e Jane calò giù e si mise vicino a lui; la bimba aveva sul viso quell'espressione che piaceva tanto a Peter quando le donne lo guardavano.
"Ha tanto bisogno di una mamma" disse Jane.
"Sì, lo so" ammise Wendy, sconsolata. "Nessuno lo sa meglio di me".
"Addio" disse Peter a Wendy, e si librò in aria, seguito da quella sfrontata di Jane che volava già con straordinaria naturalezza. Wendy si precipitò verso la finestra.
"No, no!" gridò.
"Solo per le pulizie di primavera" disse Jane, "lui vuole che faccia le pulizie tutti gli anni".
"Se almeno potessi venire con voi" sospirò Wendy.
"Ma tu non puoi volare" disse Jane.

(da Peter Pan e Wendy, di James Matthew Barry)

Nessun commento: