lunedì 7 giugno 2010

gone country


Where in the world is Blue Bottazzi? Avete notato un brusco rallentamento nel ritmo di aggiornamento del/dei blog? Facciamo finta che lo abbiate notato. Sto spostandomi in campagna. I’m going country.
Ho sempre desiderato vivere in un posto a misura d’uomo. Anche in città ho sempre vissuto nel centro storico, che è in qualche modo un paese in mezzo alla città. Mi piace spostarmi a piedi o in bicicletta, e fare spesa al mercato coperto e in botteghe a gestione familiare.
Mi sarebbe piaciuto anche abitare in un paesino di mare di quelli che il turismo ha cancellato, come la Liguria di una volta. O sulle montagne di Heidi, come il Piemonte di prima del cemento. Ma siccome ho un lavoro stanziale, rimango dalle parti della via Emilia, o meglio della SS45 dove la pianura del Po lascia il posto alle colline dell’Appennino.

Pensavo di andare a vivere in una casa colonica, una casetta modesta tinta pastello e le persiane bianche con due stanze sotto e due sopra, un pergolato, uva fragola ed un dondolo alla Dinamite Bla. Veramente credevo che tutte le case di campagna fossero così. Invece non ce n’è così neanche una: c’è qualche vecchia casa ristrutturata, qualche bella villa Liberty o Deco in stato di abbandono e con il giardinetto ridotto a foresta (ma disponibile ad un milione di euro), e soprattutto ci sono schiere e schiere e schiere e schiere di casette da geometra sulla collinetta e con la discesa del garage in cemento.
Ed i prezzi, vogliamo parlarne? Forse che i coloni, cioè, i contadini, fossero tutti milionari per permettersi i prezzi a cui ti propongono un pollaio ai piedi di una collina? Non capisco nulla di economia, ma mi sono fatto l’idea che i prezzi del mercato immobiliare siano inventati dalle banche: le banche che ti fanno un mutuo che ti ci vuole una vita lavorativa per ripagare sono le stesse banche che prestano i soldi alle imprese che costruiscono la tua casa.
Le stesse banche e gli stessi soldi, che non si muovono dalle stesse cassaforti (e che magari neanche ci sono) e tutta la gente fuori a lavorare… c'è da scommetere che se vivessimo il triplo degli anni anche la casa costerebbe il triplo.
(Adesso c’è la crisi e le case dovrebbero costare meno, ma anche i soldi sono meno ed il risultato non cambia).

Comunque alla fine una casetta l’ho trovata, in un posto che assomiglia al Paradiso (più caldo del Paradiso, però). È una casetta dove ci entri di traverso, ma è molto carina, ha il suo giardino ed il suo tetto per cui mi va benissimo e mia figlia l’ha battezzata Villa Charlotte, nome che sa di Louisiana e piace anche a me. Pagare non l’ho ancora pagata, per cui...

7 commenti:

Paolo Vites ha detto...

invidia. si può dire?

Blue Bottazzi ha detto...

No, tu non puoi. Hai una casa sul Golfo del Tigullio...

ciao :-)

red ha detto...

Vi posso mandare a c..... tutti e due? :-))
sono vent'anni che faccio 40-50.000 km all'anno in macchina e prendo un paio di aerei al mese almeno.
Per carità, ho visto tanti bei posti (soprattutto tanti begli aeroporti...) ma adesso sono un po' stanco.
Sogno il mio buen retiro in riva al lago o in qualche cottage irlandese ma con l'aria che tira...
Buona estate

Paolo Vites ha detto...

la casa al mare non c'è più.......

Ste ha detto...

Casa dolce casa.... Non ti impigrire troppo negli ozi della campagna...

P.s. Ma per l'estate o per tutto l'anno?

Blue Bottazzi ha detto...

only time twill tell...

Oldie ha detto...

Attendiamo le foto di Villa Charlotte e le teniamo fingers crossed: potrebbe essere la realizzazione di alcune aspirazioni espresse in neverneverland che erano belle ma solo un sogno.

Auguri