martedì 5 maggio 2009

Poutpourry


    Autostrade francesi
Quale popolo civile può continuare a interrompere il proprio viaggio in autostrada ogni manciata di chilometri per gettare della moneta in un imbuto in un casello messo di traverso alla strada? È quello che i francesi continuano inspiegabilmente a fare da sempre. Ogni dieci minuti in auto scoppia il marasma della ricerca di 1 € 50 o 2 € 50 per non bloccare irrimediabilmente il traffico dall’est all’ovest della Francia. 
E quando con la moneta contata scopri che il maledetto imbuto non accetta le monete da 5 centesimi, è forte la tentazione di lasciarsi andare a becero campanilismo e canti xenofobi.

    Autostrade italiane
Di contro le autostrade francesi, se si viaggia con un sacchetto di monete, sono molto più rilassanti di quelle italiane perché tutte le auto viaggiano nel rispetto dei limiti di velocità e nessuno si sogna di sorpassare da destra. Passato il sacro italico confine invece ci si trova iscritti alle mille miglia, con i favoriti che lampeggiano per segnalare che non hanno veramente il tempo per il traffico e le code, e gli outsider che zigzagano fra le corsie. È davvero così difficile ritirare la patente a chi non se la merita?

    Euro
La moneta unica mostra la sua comodità in vacanza. Ricordate i tempi in cui bisognava fare i conti di quanta valuta cambiare ancora all’ultimo giorno? Il rovescio della medaglia è che ti rendi dolorosamente conto di quanto spendi. Ormai ognuno può inventarsi i prezzi che vuole: 23 euro per un piatto di tagliatelle, da 170 a 301 € 50 (virgola 50 centesimi, merci) per dormire, 62 per affittare le biciclette (all’Auchan ne compri nuove a meno).

    Parchi naturali
Sulla bellissima isola di Porquerolles non possono circolare le auto. Ma non è una regola svizzera (a Zermatt girano solo slitte trainate da cavalli e qualche bus elettrico), è una regola francese. I turisti arrivano in barca, ma i locali girano in auto così scassate e puzzolenti come non se ne trovano neanche a Cuba: Citroen Mehari scolorite, Fiat Panda taroccate, furgoni dalla fumata nera e qualche motocicletta di altri tempi. Non so se la regola è che i residenti possono possedere una auto, o se il permesso valga solo per chi la possedeva negli anni sessanta, prima che fosse istituito il Parco Naturale. Con le tagliatelle a 23 euro pensavo girassero tutti in Maserati. Ma a pensarci meglio forse è proprio quello il motivo per cui i residenti non possono permettersi di cambiare auto.

    La cucina
Già abbiamo compiuto l’eresia sul post Grandeur, dichiarando che in Francia si mangia male, ma proprio male. Nel sud della Francia ho mangiato dall’ignobile (tagliatelle al polpo - scotte e insipide e polipo brasato nel vino rosso) al male (i ristoranti del territorio) al noioso (una nouvelle cousine senza emozione). A onor del vero è però anche capitato di mangiare bene (la fantasia del Alycastre a Les Porquerolles) e benissimo (il paté e la carne del Les Arnelles in Camargue). Mai a buon mercato.

    Le moto
A Saint Tropez pensavo che avrei trovato moto modaiole, invece la regola pare essere “usati pluridecennali”: vecchie moto giapponesi ed Harley fuori produzione. Così come le auto sono BMW rosse e nere di quinta mano. Les Saint Maries de la Mer attira invece transatlantici: Harley Davidson Electra Glide con la retromarcia, BMW con sidecar e Honda Golden Wing con il rimorchio per i bagagli. Ma allora non è più pratica l’auto? Ovunque il casco è ancora un optional.
 

1 commento:

ste ha detto...

la francia...??? ma non ci parli della tunisia?