L’ho scritto l’anno scorso, l’ho scritto l’anno prima, lo riscrivo ora: gennaio è l’unico mese non bello di tutto l’anno. La neve l’abbiamo già vista, le feste sono terminate, ora desideriamo solo rivedere il sole ma ancora dobbiamo doppiare i gelidi giorni della merla.
Lo sappiamo, prima o poi tornerà la primavera, la più bella di tutte le stagioni, metafora della vita che torna, ogni anno, ciclicamente, a darci speranza che lo stesso possa avvenire per la nostra vita medesima. Quello che però trascuriamo di osservare è che non torna proprio uguale ogni anno: ogni volta siamo noi ad essere un po’ più vecchi, e non è divertente.
Se proprio la vogliamo buttare in metafora, l’autunno è bellissimo, ma è meno amato della primavera. È l’età in cui se non proprio più saggi almeno siamo un po’ più padroni di noi stessi. Però l’autunno non lo amiamo come la primavera perché: primo, da ragazzini finivano le vacanze e si tornava a scuola (e questo all’autunno non glielo perdoniamo). Secondo, anticipa il freddo che verrà.
Cinquant’anni non è una brutta età, mi credano i più giovani. È il pensiero di quello che viene dopo che mi fa girare le palle.
P.S.: volete leggere i vecchi post sul Calendario?
1 commento:
Hai ragione, 50 anni non sono male , neppure sul finire degli stessi, ma bisogna avere qualcosa da fare per non pensarci.
play it again Blue.
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